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Le spugne naturali

 

Nonostante assomiglino più a piante marine o a coralli sono animali pluricellulari. Vivono fissate sul fondale e si nutrono filtrando l’acqua e trattenendo l’alimento costituito principalmente da microalghe, batteri e protozoi trasportati al loro interno da un’intricatissima rete di canali. Essendo prevalentemente asimmetriche, la loro forma è estremamente varia così come la loro colorazione e le dimensioni.

 

Quali sono le spugne migliori

Le spugne migliori, adatte a essere utilizzate dall’uomo, provengono dal bacino del Mar Mediterraneo e Adriatico (Grecia, Libia, Sicilia, Tunisia e Croazia). I pescatori, una volta localizzata una colonia di spugne, si immergono e le tagliano: non le strappano dal fondale per permetterne una ricrescita più rigogliosa. Ricresceranno in pochi anni, più grandi, forti e con un incremento della loro densità, dunque anche di una qualità migliore. Per questo loro “rinnovarsi” le spugne sono considerate sia eco-compatibili che eco-sostenibili. Le spugne più scure vengono lavate dalle impurità calcaree e organiche. Sono più resistenti poiché non viene effettuata alcuna modifica sul colore originale; mentre quelle sbiancate sono trattate con un’ossigenatura molto dolce, al fine di soddisfare i gusti dei clienti. Le spugne naturali marine rappresentano il modo più naturale e delicato per prendersi cura del proprio corpo: perfette per massaggiare la pelle, migliorarne la salute e stimolare la circolazione. Grazie alla loro morbidezza, sono ideali per le pelli particolarmente sensibili, come quella dei neonati, delle persone anziane e quelle con allergie o particolari problemi dermatologici. Sono ideali per una pulizia profonda e utili per l'applicazione del make-up. Perfette anche per rimuovere il trucco.


Uso e pulizia

Ammorbidire la spugna sotto l’acqua e aggiungere, sulla superficie, poche gocce di bagnoschiuma. La spugna non assorbe il sapone, ma lo dispensa sul corpo in modo omogeneo sviluppando una densa schiuma. Continuare a massaggiare la pelle con movimenti circolari così da purificarla senza irritarla. Le spugne naturali sono "auto-pulenti" grazie all’intricato sistema di canali interni che utilizzano per nutrirsi e respirare. Per evitare che residui di sapone o detergente corrodano il tessuto rendendolo viscido e debole, la spugna naturale va pulita al termine di ogni impiego sciacquandola molto bene sotto l’acqua corrente non troppo calda. Dopo averla strizzata con cura, va lasciata asciugare in luogo aerato, per non generare muffe e preservarne la durata. Per eliminare il senso di viscosità o per ravvivarne il colore, versare un cucchiaio di bicarbonato di sodio in un recipiente d’acqua calda. Immergere la spugna e strizzarla un paio di volte, poi lasciarla nel recipiente per 15 minuti circa. Finito il tempo di ammollo, risciacquare bene la spugna e lasciarla asciugare in modo naturale. Ogni 3 mesi circa, è bene fare alla spugna un lavaggio depurativo con acqua fredda e bicarbonato, lasciandola immersa in questa soluzione per due ore e risciacquarla molto bene. La spugna può essere resa sterile immergendola per circa un’ora in acqua con un cucchiaio di disinfettante antibatterico. Rispetto alla spugna sintetica, la spugna naturale dura di più ed è più resistente: può essere utilizzata anche per un anno senza che abbia perso le proprie caratteristiche.