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Semi di lino, amici della salute

 

I semi di lino contengono numerosi elementi nutritivi che vengono ritenuti particolarmente benefici per il nostro organismo. E' consigliabile inserirli nella propria alimentazione in modo regolare soprattutto se si ritiene di dover migliorare le proprie capacità digestive, ma anche per numerose altre motivazioni.

Questi semi sono considerati, insieme all'olio di lino che ne rappresenta il più importante derivato, come una delle fonti vegetali più ricche di omega3 presenti in natura. Sono dunque particolarmente consigliati a coloro che seguono un'alimentazione vegetariana o vegana e che quindi non traggono tali elementi nutritivi da alimenti come il pesce e i molluschi.
Precauzioni e conservazione

Al fine di poter godere della presenza benefica di omega3 nei semi di lino, essi andrebbero tritati con l'aiuto di un macinacaffè o frantumati in un mortaio e consumati immediatamente, in modo che non si deteriorino con il trascorrere del tempo e a causa dell'esposizione alla luce. Proprio per questo motivo è preferibile conservare i semi di lino ancora intatti in un luogo buio, asciutto e riparato dai raggi solari e dal calore. I semi di lino triturati possono essere conservati in frigorifero per tempi molto brevi, affinché non perdano le loro proprietà benefiche, che possono inoltre essere alterate dalla cottura.

Omega3 e benefici
Gli acidi grassi omega3 in essi contenuti sono in grado di proteggere l'organismo dall'insorgere di malattie che interessano l'apparato circolatorio e si sono rivelati utili nel per l'ipertensione e l'osteoporosi. Il consumo dei semi di lino, anche per questo motivo, è particolarmente consigliato alle donne che si rivelano maggiormente soggette all'osteoporosi durante la menopausa. Cercare di bilanciare il contenuto di omega3 e di omega6 nella propria dieta può essere utile sia agli uomini che alle donne per quanto concerne la prevenzioni di di patologie a carico delle ossa, del cuore e dell'apparato digerente.
L'assunzione regolare di omega3 e degli stessi semi di lino è legata sia a un miglioramento delle funzioni digestive, sia ad un accrescimento dei livelli di colesterolo HDL, utile per la prevenzione di patologie a carico dell'apparato cardiovascolare. L'assunzione dei semi di lino può essere inoltre benefica nel caso in cui si soffra di stitichezza, per via della loro azione emolliente nei confronti dell'intestino. Per ottenere un apporto regolare di omega3 a partire da essi, gli esperti consigliano di assumere almeno tre cucchiaini di semi di lino crudi e tritati al giorno.
Oltre agli acidi grassi omega3, i semi di lino contengono sali minerali preziosi, come manganese, fosforo, rame e magnesio, oltre che proteine e vitamine del gruppo B. Le proprietà emollienti dei semi di lino si rivolgono oltre che all'intestino, all'apparato urinario, rendendoli utili nel caso in cui si soffra di cistite. I semi di lino stimolano il sistema immunitario, aiutano l'organismo ad attivare i propri processi depurativi e favoriscono la regolarità intestinale.

Dove trovarli
Dove è possibile trovare i semi di lino? I semi di lino si trovano in vendita nella maggior parte delle erboristerie e dei negozi di prodotti biologici e di alimentazione naturale. Possono inoltre essere acquistati online. Sono di solito reperibili in confezioni trasparenti da 250 grammi o da 500 grammi. In alcuni casi sono presenti anche tra gli scaffali dei supermercati, nelle zone dedicate agli integratori naturali o ai prodotti biologici. E' fondamentale scegliere semi di lino di provenienza biologica affinché all'interno di essi non siano presenti tracce di pesticidi e per essere certi che durante la loro lavorazione non abbiano subito trattamenti che possano provocare il loro deterioramento.

I semi di lino possono essere consumati freschi, tostati, essiccati, sotto forma di farina o germogliati.
 Ovviamente, quelli freschi hanno una conservabilità più ridotta e un maggior contenuto nutrizionale; quelli tostati si mantengono di più, nonostante subiscano un danneggiamento termico imputabile al calore che, d'altro canto, riduce la concentrazione interna d'acqua; quelli essiccati, sembrano un buon compromesso, anche se l'ossidazione degli omega 3 rimane comunque un aspetto difficile da contrastare.
La farina di semi di lino freschi è da considerare un prodotto "a consumo immediato", poiché il potenziale irrancidimento degli acidi grassi ne rende difficile la conservazione. L'eventuale mantenimento è quindi da effettuarsi sotto vuoto o in contenitori ermetici oscurati; in tal modo, a temperatura ambiente, può mantenersi fino a 9 mesi. Non è da escludere anche la refrigerazione, che permette di ottenere un ulteriore prolungamento di 11 mesi. Nel caso in cui la farina di lino fresco venga conservata a temperatura ambiente e a contatto con l'aria, la sua integrità viene mantenuta solo per 7 giorni.

I semi di lino germogliati sono invece un alimento piuttosto curioso. Rispetto alle forme già descritte, sono senz'altro meno diffusi; tuttavia, la germinazione unisce i benefici del contenuto di omega 3 all'implemento nutrizionale enzimatico del seme vivo (soprattutto di vitamine); rispetto a quelli normali, i semi di lino germogliati si caratterizzano per un sapore leggermente piccante.


Come consumarli
I semi di lino, interi o macinati al momento, si consumano in insalata, si aggiungono alle zuppe oppure si amalgamano nell’impasto del pane, se si è soliti prepararlo in casa. Se non vengono cotti a lungo, i semi sono in grado di preservare meglio il loro contenuto di proteine, acidi grassi essenziali e lignani (fitoestrogeni). Se l’intestino è pigro e la pancia è sempre gonfia, la sera metti in ammollo in un bicchiere d’acqua tiepida 2 cucchiaini di semi di lino, fai riposare tutta la notte e la mattina dopo bevi la miscela.
I semi di lino venivano spesso impiegati nella medicina tradizionale austriaca, sia per via orale che per uso topico. Il presunto effetto terapeutico era indirizzato verso le seguenti malattie e i sintomi correlati: affezioni delle vie respiratorie e oculari, raffreddore, influenza, febbre, reumatismi e gotta. In base a questa disciplina, i semi di lino dovrebbero essere assunti in forma di tisana oppure ammollati e mangiati; al contrario, per l'utilizzo topico, se ne predilige l'olio o una pasta ricavata dalla macinatura con acqua.
Per quel che concerne la medicina contemporanea, invece, i semi di lino hanno dimostrato un ottimo effetto terapeutico verso le forme di stipsi indotte dalla carenza di fibra alimentare, purché si tenga a mente che l'eventuale scarsità d'acqua nel pasto e nella dieta può sortire l'effetto contrario.
Sempre di interesse metabolico, è l'effetto dei semi di lino sulla glicemia. Nei soggetti affetti da ridotta tolleranza al glucosio, il consumo di questo alimento pare ridurre i livelli di zucchero nel sangue .Come anticipato, i semi di lino apportano anche notevoli quantità di lignani (fino ad 800 volte di più rispetto ad altri vegetali); trattasi di composti chimici di natura fenolica che svolgono un'importantissima funzione simil-estrogenica e antiossidante. Questi composti, oltre a incidere positivamente su certi parametri metabolici, possono combattere lo stress ossidativo

Controindicazioni 

E' doveroso specificare che il consumo eccessivo di semi di lino può compromettere il potenziale di assorbimento intestinale. Per esempio, in virtù del suo elevatissimo contenuto di fibra alimentare, è dimostrato che l'abuso di semi di lino può influire negativamente sulla captazione intestinale dei farmaci assunti per via orale.