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Menopausa: significato, sintomi e consigli

 

Cosa significa

Con il termine menopausa si intende la cessazione permanente dei cicli mestruali, cosa che avviene intorno ai 50 anni. La fase di transizione, stimata intorno ai 45-46 anni, è influenzata da fattori genetici, familiari, ormonali e socio-ambientali. Dall’inizio dell’attività ovarica (menarca) un ruolo importante e fondamentale è assegnato a una serie di ghiandole endocrine che rilasciano ormoni nel circolo sanguigno. La regolazione avviene a livello del sistema nervoso centrale e si riflette sulle ovaie con la produzione di estrogeni e progesterone. Quando il patrimonio ovocitario è completamente esaurito i livelli circolanti di estrogeni e di progesterone si riducono notevolmente. L'importante riduzione nella produzione di estrogeni causa dei profondi cambiamenti.


Sintomi della menopausa

L’indicazione che qualcosa sta cambiando è la cosiddetta sindrome climaterica, durante la quale si manifestano irregolarità mestruali e disturbi funzionali. I disturbi si presentano in periodi differenti e successivi e sono classificabili in neurovegetativi (vampate di calore, sudorazione eccessiva, palpitazioni, vertigini, cefalea), modificazioni distrofiche (dolori articolari e muscolari, atrofia dell’apparato uro-genitale, incontinenza urinaria), malattie dismetaboliche (osteoporosi, malattie cardiovascolari, Alzheimer) e psicologici e sessuali (instabilità emotiva, modificazione dell’umore, depressione, ansia, insonnia, modificazioni del desiderio sessuale). Tale periodo dura all’incirca cinque anni e prende il nome di premenopausa. Nella fase precoce i cicli mestruali possono essere ancora normali o mostrare variazioni nella frequenza e nella durata rispetto all’età fertile. La postmenopausa comincia invece un anno dopo l’ultima mestruazione. La cessazione della funzione ovarica conduce a modificazioni metaboliche, responsabili di diversi disturbi e patologie, tra le più diffuse la demineralizzazione ossea, accidenti cerebro-vascolari e malattie cardiovascolari. A causa della carenza di estrogeni dopo la menopausa si può incorrere in alcuni fattori di rischio, per esempio: aumento del colesterolo totale e di quello "cattivo" (LDL) e diminuzione del colesterolo "buono"(HDL), peggioramento della funzione vascolare, aumento della pressione arteriosa, alterazione del metabolismo degli zuccheri, spesso il tutto associato ad un incremento del peso corporeo. Questi sono noti fattori di rischio per patologie su base arteriosclerotica.


Rimedi per i disturbi

Un benessere fisico-psichico può essere garantito da una regolare attività fisica, anche leggera come una camminata a passo sostenuto, almeno 2-3 volte la settimana; un moderato consumo di alcolici; l’eliminazione del fumo ed una buona ed equilibrata alimentazione che comprenda 5 pasti al giorno (colazione-pranzo-cena e 2 spuntini) dove il 15% delle calorie assunte dovrebbe derivare dalle proteine, il 25-30% dai grassi e il 55-60% dai carboidrati. Adeguate correzioni dietetiche-comportamentali possono contribuire ad apportare benefici al nostro organismo anche in menopausa. Per quanto riguarda l’alimentazione bisogna ricordare che un eccesso di ogni macro e micronutriente può comportare effetti negativi. L’equilibrio è alla base di un corretto stile di vita. Le scelte alimentari sono fondamentali. Si consiglia un maggior consumo di cereali integrali, tuberi e legumi, fibre, acidi grassi Omega 3 ed alimenti ricchi in antiossidanti; è preferibile moderazione nell’assunzione di dolci, carboidrati, grassi, sale e alcool. In aiuto ad un sano e corretto modo di mangiare troviamo integratori alimentari, come ad esempio estratti di trifoglio rosso o isoflavoni della soia, studiati specificamente per la menopausa che contengono sostanze utili a contrastare gli effetti dell’età e del deficit ormonale, agendo a livello ormonale e riducendo i sintomi.