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Quante volte succede che, dopo un’arrabbiatura, ci mangiamo quella fetta di torta in frigo? O dopo che il capo ci rimprovera, la nostra unica consolazione è la macchinetta degli snack in fondo al corridoio? Non è fame reale, bensì un bisogno di natura psicologica per sedare angoscia, ansia, stress, tristezza o disagio scatenati da un evento che ci è capitato.
In quei momenti, qualsiasi alimento capiti a tiro va bene, dolce o salato che sia. Magari ci si rende conto di avere un vuoto da riempire e che il cibo procura sollievo; subito dopo però attacca il senso di colpa e parlare di questi episodi diventa difficile perché, in qualche modo, si ammetterebbe di non averne il controllo. Cosa fare allora?
Da un punto di vista fisiologico, una delle cause è il calo della serotonina, l'ormone che migliora l'umore e che rilassa e controlla il senso di sazietà. Per compensare l’eventuale carenza in questi casi un valido aiuto possono essere gli integratori a base di semi di Griffonia Simplicifolia e Valeriana. La Griffonia contiene infatti il triptofano, un aminoacido che, favorendo la produzione di serotonina, contribuisce a mantenere il normale tono dell’umore ed a controllare il senso di fame. L’estratto secco di Valeriana invece favorisce il rilassamento fisico e mentale.
Un altro rimedio naturale sono i Fiori Australiani. Tra essi il Waratah, detto anche fiore del coraggio, che dona fiducia e determinazione e il Sandew, che aiuta a mantenere la concentrazione sull’obiettivo, specie se stiamo seguendo una dieta. Tra le abitudini alimentari invece è bene evitare (o ridurre) l’assunzione di cibi che possono contribuire al manifestarsi della fame nervosa. Tra questi: il caffè, che dà una sferzata di energia ma aumenta la tensione nervosa e, anche se non subito, stimola un ulteriore senso di fame; gli snacks troppo salati o speziati, che aumentano l'appetito; i dolci, ricchi di zuccheri raffinati che provocano un improvviso calo di zuccheri che porta a mangiarne ancora.
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