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Pane nero al carbone: sì o no?

 

Il carbone vegetale è l’attuale protagonista di accesi dibattiti e discussioni: un argomento su cui cercheremo di fare un po’ di chiarezza fornendovi qualche utile informazione.

Il pane nero al carbone fa bene o no alla salute?

Partiamo dal principio: il carbone vegetale, detto anche carbone attivo, è una sostanza organica naturale di origine vegetale derivata dalla decomposizione dl legno. Il suo utilizzo è legato a disturbi connessi allo stomaco e all’intestino; somministrato soprattutto in forma di compresse, si è rivelato un ottimo rimedio naturale contro aerofagia, meteorismo e gonfiore ma anche contro reflussi gastrici, acidità di stomaco e alitosi, grazie alla sua speciale capacità di assorbimento di liquidi, gas, batteri e tossine.

Ma che dire del carbone vegetale come additivo alimentare?
Sicuramente avete già avuto modo di conoscere prodotti alimentari come pane o pizza al carbone, e ancora più certamente vi sarete chiesti se hanno gli stessi benefici del carbone attivo sulla salute. Su questo si è recentemente pronunciato il ministero della Salute seguendo le fila dei Regolamenti UE precedenti.
Ebbene, se il carbone vegetale è utilizzato come colorante, può essere utilizzato come additivo esclusivamente nei prodotti da forno fini come fette biscottate o cracker e altri prodotti che non possono assumere la denominazione di “pane”. Questo a causa della mancanza di una tradizione consolidata del carbone vegetale come ingrediente del pane, la cui produzione attuale resta legata a un autorizzazione specifica.
Mentre per quanto riguarda gli effetti benefici del suo impiego attivo sui cui si è largamente dibattuto, è stato confermato come rimedio benefico ai problemi di flatulenza post-prandiali ottenuto con l’assunzione di 1g almeno 30 minuti prima del pasto e di 1g subito dopo il pasto.