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Le etichette alimentari secondo le norme dell’UE: come leggerle

L’Unione europea (UE) fissa norme relative all’etichettatura dei prodotti alimentari per aiutare i consumatori europei a effettuare acquisti consapevoli. Lo scopo di queste norme è di garantire che il consumatore disponga di informazioni complete sui prodotti alimentari che acquista. Oltre alle informazioni previste per legge, i produttori sono liberi di fornire qualsiasi altra informazione, purché sia accurata e non induca in errore il consumatore. Vi sono norme relative all’etichettatura comuni a tutti i prodotti alimentari e altre norme specifiche per quanto riguarda le carni, le bevande alcoliche e gli alimenti deperibili.

In realtà, alcune informazioni sono obbligatorie e regolamentate per legge, mentre altre sono facoltative o complementari.

Il requisito principale dell'etichetta alimentare è quello di INFORMARE il consumatore sulle reali caratteristiche del prodotto, al fine di orientarne al meglio la scelta commerciale. Ciò prevede, quantomeno, una totale chiarezza e il divieto verso qualunque tipo di illusione qualitativa e nutrizionale.

I requisiti da garantire tramite l'etichetta alimentare sono:
• Chiarezza
• Leggibilità (tipografia e dimensioni) e Facilità di lettura (grafica)
• Indelebilità

ETICHETTE ALIMENTARI: COSA DEVONO INDICARE?

Dal 1982 è obbligatorio per legge che l'etichetta rechi l'elenco degli ingredienti, in modo chiaro e visibile. Iniziamo allora col vedere cosa dovrebbe contenere un'etichetta alimentare : 

Denominazione di vendita: La denominazione di vendita altro non è che la descrizione del prodotto: gli può essere anche dato un nome di fantasia, ma deve comunque comparire la denominazione univoca (maionese, farina 00, ecc.) in modo che l'acquirente non sia tratto in inganno.
Deve comprendere informazioni relative alle condizioni fisiche del prodotto alimentare o al trattamento
specifico che ha subito (prodotto in polvere, congelato, concentrato, affumicato, ecc.). Se il prodotto ha
subito un trattamento ionizzante, occorre indicarlo.

Elenco degli ingredienti: tutti gli ingredienti devono essere elencati in ordine decrescente di peso (fanno eccezione i preparati a base di frutta o verdura mista), compresi quelli che possono provocare reazioni allergiche (p. es. noccioline, latte, uova, pesce). Per quanto riguarda gli ingredienti descritti con la denominazione del prodotto (p. es. “minestra di pomodoro”), con immagini o con parole (ad esempio: “con fragole”), o che sono essenziali per caratterizzare un prodotto alimentare (p. es. % di carne presente nel “Chili con carne”), occorre indicarne anche la percentuale.

Gli additivi: Si tratta di sostanze (autorizzate dalla legge italiana solo per determinati alimenti e in quantità ben precise) usate per diversi scopi: sono i famosi coloranti, emulsionanti, antiossidanti, edulcoranti.

Il quantitativo: Indica la quantità netta di prodotto, misurata in volume per i liquidi (p. es. litro, centilitro) e in massa per gli altri prodotti.

Termini di scadenza e modalità di conservazione e di utilizzo: le date che corrispondono alle indicazioni “da consumarsi entro” e “da consumarsi preferibilmente entro” indicano per quanto tempo l’alimento rimane fresco e può essere consumato senza alcun rischio.
• “Da consumarsi entro” viene utilizzato per alimenti che si degradano facilmente (p. es. carni, uova, latticini). Tutti i prodotti freschi confezionati hanno una data di scadenza preceduta dalla dicitura “da consumarsi entro”. Dopo la data indicata i prodotti non devono essere consumati poiché possono causare intossicazioni alimentari.
• “Da consumarsi preferibilmente entro” si usa per gli alimenti che possono essere conservati più a lungo (p. es. cereali, riso, spezie). Non è pericoloso consumare un prodotto dopo la data indicata, ma l’alimento
può aver perso sapore e consistenza.

Chi l'ha fatto: Fabbricante / Importatore: il nome e l’indirizzo del fabbricante, del confezionatore o dell’importatore devono essere chiaramente indicati sulla confezione in modo che il consumatore sappia chi contattare in caso di reclamo o per ottenere
ulteriori informazioni sul prodotto.

Lotto di appartenenza del prodotto: Il Lotto è determinato dal produttore o dal confezionatore del prodotto alimentare. Esso è preceduto dalla lettera "L", salvo si indichi la data di scadenza con la menzione almeno del giorno e del mese. Il Codice lotto può essere il giorno di scadenza oppure un codice alfanumerico che consenta, comunque, di risalire in modo inequivocabile al giorno di produzione ed alle materie prime impiegate. Il Lotto è indispensabile per gli obiettivi della tracciabilità nei casi in cui sia necessario ritirare dal mercato i prodotti alimentari non conformi al consumo umano. 


Prodotto biologico o meno: l’uso del termine “biologico” sulle etichette è sottoposto a una rigorosa normativa comunitaria. La denominazione è permessa soltanto con riferimento a metodi specifici di produzione alimentare conformi a standard elevati di protezione dell’ambiente e di benessere degli animali. Il logo europeo “agricoltura biologica regime di controllo CE” può essere usato dai produttori che rispettano i requisiti richiesti.

OGM: l’indicazione sull’etichetta è obbligatoria per i prodotti che hanno un contenuto di OGM superiore allo 0,9 %. Tutte le sostanze di origine OGM devono essere indicate nell’elenco degli ingredienti con la dicitura “geneticamente modificato”.

Origine: l’indicazione del paese o della regione d’origine è obbligatoria per alcune categorie di prodotti quali la carne, la frutta e la verdura. È inoltre obbligatoria se il nome commerciale o altri elementi sull’etichetta, quali un’immagine, una bandiera, o il riferimento ad una località possono indurre in errore il consumatore sull’esatta origine del prodotto.

Indicazione del valore nutritivo: descrive il valore energetico nonché gli elementi nutritivi di un prodotto alimentare (p. es. proteine, grassi, fibre, sodio, vitamine e minerali). Queste informazioni devono essere fornite nel caso in cui al prodotto sia associata un’indicazione nutrizionale.

Modalità di conservazione/utilizzazione: si trovano solo sui prodotti che necessitano di particolari accorgimenti (ad esempio il latte).
Laddove presenti, è importante rispettarle per preservare intatte tutte le caratteristiche organolettiche e nutrizionali dell’alimento.

Sostanze allergizzanti: una regola di vitale importanza per chi soffre di determinate allergie o intolleranze è quella di controllare sempre nella lista degli ingredienti o prima ancora nella denominazione di vendita (es: cioccolato al latte) la presenza di eventuali allergeni. Quando trovate la dicitura “Può contenere tracce di…” seguito dal nome del potenziale allergene, significa che il prodotto può essere stato accidentalmente contaminato da sostanze allergeniche (attraverso ad esempio la presenza di allergeni nello stabilimento produttivo o di macchinari che ne eseguono la manipolazione).

Ma ci sono altri elementi da tener in considerazione affinché si possano scegliere i prodotti in modo davvero consapevole, senza perdere di vista la sana alimentazione.

Senza zucchero: no slogan che spesso ci attrae ma che può anche ingannarci. Se infatti prestassimo maggiore attenzione a quanto riportato nelle etichette, ci renderemmo conto che prodotti che si dichiarano senza zucchero (e quindi senza saccarosio, il comune “zucchero da tavola” composto da una molecola di glucosio e una di fruttosio), in realtà possono contenere sciroppo di glucosio, di fruttosio, di cereali, amidi di mais, maltosio, che innalzano i livelli di glucosio nel sangue (la glicemia) con conseguenze liberazione di insulina (l’ormone che regola il flusso di glucosio all’interno delle cellule) con un comportamento analogo (anche se a volte in misura superiore o inferiore) al saccarosio. Impariamo a preferire ad esempio i prodotti dolcificati con succo di mele o d’uva!

Dietetico/Light/Senza calorie: con queste diciture si distinguono gli alimenti che presentano un quantitativo ridotto di grassi in generale o di colesterolo, oppure di zucchero (saccarosio). Dietro a queste diciture può nascondersi però il ricorso a sostanze additive senza significato nutrizionale, come emulsionanti, dolcificanti sintetici (o edulcoranti), addensanti o conservanti. Impariamo quindi a leggere attentamente l’etichetta soprattutto se il prodotto è destinato all’alimentazione infantile, per la quale i cibi light possono essere utilizzati solo dietro controllo medico. 

Oli e grassi: la dicitura “oli e grassi” deve per legge essere sempre abbinata alla tipologia utilizzata.
Prestiamo grande attenzione a quanto riportato nell’etichetta quindi e optiamo per prodotti che utilizzano i grassi migliori, l’olio d’oliva e il burro, piuttosto che indistinti grassi o oli vegetali, grassi idrogenati o parzialmente idrogenati, margarina, oli di semi senza specificazione o di colza, mais, soia, macadamia, strutto, sego.

Immagine sulla confezione: l’immagine presente sul fronte della confezione può spesso essere rappresentativa ed evocativa del prodotto, aspetto che viene comunque precisato con la dicitura “L'immagine ha il solo scopo di presentare il prodotto”. 

Materiale della confezione e modalità di smaltimento: anche a tavola un occhio di riguardo per il nostro prezioso ambiente: leggiamo bene le indicazioni sul materiale utilizzato per le confezioni/imballaggi (AL alluminio, CA cartone, ACC acciaio, PE plastica, PS polistirolo, VE vetro ecc.) e facciamoci guidare anche dai simboli e dai pittogrammi spesso presenti per aiutare il consumatore a smaltire e differenziare in modo “ecologico” il rifiuto.