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Caffè: benefici e rischi a confronto

L'irrinunciabile tazzina di caffè rappresenta un rito tipicamente italiano, frutto di un'abitudine così radicata da portare numerosi esperti, delle più svariate discipline, a pronunciarsi periodicamente sui benefici e sui rischi di questa amata bevanda. Nell'uomo la caffeina, sostanza appartenente alla famiglia degli alcaloidi presente non solo nel caffè, influenza numerose reazioni biologiche che comportano effetti positivi sull'organismo purché vengano rispettate le dosi consigliate e venga fatta attenzione sulle controindicazioni.

Analizziamo e confrontiamo perciò, più nel dettaglio, i benefici e i rischi derivati dall'assunzione costante di caffeina.

Benefici:

Tra le molte componenti nutrizionali del caffè, la più nota e studiata è senza dubbio la caffeina, poiché dotata di proprietà importanti e vantaggiose per l'organismo.
Infatti i suoi effetti positivi sono molteplici:
- effetto stimolatorio sulla secrezione gastrica e su quella biliare (ecco perché si ritiene che un caffè a fine pasto faciliti la digestione).

- effetto tonico sulla funzionalità del sistema cardiovascolare, endocrino e nervoso.

- effetto lipolitico, cioè favorente il dimagrimento (la caffeina stimola l'utilizzo dei grassi a scopo energetico e la termogenesi, aumentando la quantità di calorie bruciate.
- effetto anoressizzante, poiché il caffè, assunto in dosi massicce, tende a diminuire l'appetito.
Oltre alla caffeina, nel caffè sono contenute molte sostanze, il cui potenziale effetto benefico sull'organismo è ancora in fase di studio. In particolare, sono state isolate diverse componenti dalle spiccate proprietà antiossidanti, antimutagene ed antinfiammatorie, che, vi ricordiamo, sono comunque insufficienti per compensare il rischio derivante da un consumo elevato di caffè.

Rischi:

Le ripercussioni della caffeina sulla salute umana sono direttamente dipendenti dalla quantità che se ne assume. Una dose eccessiva di caffè (dose consigliata: 300 milligrammi al giorno. Tre caffè al giorno circa) espone l'organismo a diversi rischi che non dobbiamo assolutamente sottovalutare.
Infatti, quando l’assunzione di caffeina va oltre il limite consigliato, l'effetto stimolatorio sulla secrezione gastrica può causare danni al sistema digerente a causa dell'elevata acidità dei succhi riversati nello stomaco. Questo è il motivo per cui il caffè è controindicato per chi soffre di ulcera, esofagite o reflusso gastroesofageo. 
Inoltre, l'effetto tonico e stimolatorio sulla funzionalità cardiaca e nervosa, può rivelarsi dannoso per persone che soffrono di insonnia, ipertensione e presentano patologie cardiache; la caffeina determina tachicardia, sbalzi pressori e tremori anche nelle persone sane.
 Sottolineamo poi che l'effetto lipolitico, viene totalmente annullato se al caffè viene aggiunto dello zucchero (+ 20 calorie a cucchiaino) o del latte (+ 10 calorie se il caffè è macchiato).
 Infine l'effetto inibitorio della caffeina sull'assorbimento di calcio e ferro può favorire l'instaurarsi di quadri anemici ed osteoporotici.